Coronavirus e GDPR: i diritti dei lavoratori. Come tutelare la salute e la privacy durante l’emergenza? Finalità della presente trattazione è quella di fornire un quadro aggiornato dei recenti provvedimenti in materia di lavoro e dati personali, e delle linee operative da rispettare negli ambienti lavorativi al fine di perseguire la migliore applicazione della normativa in materia di tutela dei dati personali.
Compito quanto mai arduo in quanto con il diffondersi dell’epidemia di coronavirus in Italia si sono susseguite differenti disposizioni, non sempre in linea le une con le altre, che di seguito ci apprestiamo ad approfondire. È, tuttavia, possibile individuare all’interno delle stesse dei precetti il cui rispetto permette alle aziende di porre in essere i comportamenti, di volta in volta, più idonei.
- La nota informativa del Garante del 2 marzo 2020
- Il decreto legge n. 14 del 9 marzo 2020
- Il protocollo del 14 marzo 2020
- Lo Statement del Comitato Europeo per la protezione dei dati del 16 marzo 2020
1)La nota informativa del Garante del 2 marzo 2020
Il garante Privacy con una nota informativa, in seguito al diffondersi dell’epidemia, ha inibito l’utilizzo delle iniziative fai-da-te nella raccolta dei dati, specificando che soggetti pubblici e privati devono attenersi alle indicazioni del Ministero della salute e delle istituzioni competenti.Il garante ha ritenuto doveroso precisare i termini della questione in quanto numerosi soggetti (sia pubblici che privati) hanno iniziato, a chiedere di poter raccogliere, all’atto della registrazione di visitatori e utenti, informazioni circa la presenza di sintomi da Coronavirus e notizie sugli ultimi spostamenti, come misura di prevenzione dal contagio…
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Vademecum a cura dell’Avv. Chiara Salerno – Studio Legale de Capoa e Associati